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martedì, novembre 28, 2006

Scacchi e strategie

Gli scacchi sono geniali.

Io non so giocare a scacchi, o meglio, conosco le mosse, qualche anima pia ha cercato di insegnarmi qualcosa, ma non si può dire che io sappia giocare.

Sono geniali perchè sono una guerra perfetta. Insomma...ma chi li ha inventati? Ma come ci ha pensato?
Sono una metafora.

Tutto si basa su strategie, calcoliamo i risultati di ogni movimento.
Essere naturali, essere sofisticati, si finge un po', si sorride...

Io non sono una grande stratega, forse sono semplicemente incapace di mentire (e non venitemi a dire che la bugia non è da contemplare fra gli strumenti del fine stratega!), forse dovrei imparare a dire mezze verità.

Questo post potrebbe diventare noiosamente introspettivo, e poi lo sanno tutti che il re, quando cade, è perchè ci ha messo lo zampino la regina tradita.



Dal Paese delle Idee Morte è tutto

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mercoledì, novembre 22, 2006

Zuccheri, voglio zuccheri

Ora vado in cucina e prendo della cioccolata. Mi sparerò una sana dose di cioccolata bianca Milka (ho un debole per le mucche viola).

Eccomi tornata...scrac scratch (sto spacchettando), tac tac (sto rompendo i rettangolini), pulisc pulisc (sto pulendo la bavetta formatasi alla vista del cioccolato), gnam gnam (indovinate un po'?).

Mmmm... che cosa paradisiaca...
Si scioglie lentamente in bocca...ora potete chiedermi (quasi) tutto quello che volete, sono in trans.

Ho bisogno di zuccheri, tantissimi zuccheri. A Milano fa freddo, e Milano fredda è triste, non tanto come quando è calda (li non puoi mangiare cioccolata), ma cmq non un buon posto dove vivere. A questo punto entra in gioco la cioccolata che riempie stomaco e cuore di tanta zuccherosa allegria. Vedo mondi nuovi con mucchine azzurre e viola tutte spiritosissime, volo tra ruscelletti marrone intenso, profumati (è cioccolata fusa...meglio specificare, con le mucche vicino non si sa mai) ed alberelli commestibili. Poi arrivo al castello di SaccaRe...tutto luccicante come una zolletta di zucchero, spalanco gli occhi illuminati ormai in preda al delirio...e mi sveglio, preoccupata per i pericolosissimi nemici dell'igiene dentale.

Sono una drogata di cioccolata, mi faccio di cioccoltata (quella fatta col cacao).
Vado in fame chimica da cioccolata (quella fatta col cacao), e mangio altra cioccolata.

Sono alla frutta, non me ne frega più nulla neppure del brufolo solitario sulla fronte, tanto ho la frangia.


Salvatemi

Cordiali saluti

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lunedì, novembre 20, 2006

La mia prima figura storica

Per dimostrare quanto sia radicata in me l'abitudine di fare figure storiche, oggi racconterò la prima della mia vita: la maestra con i baffi.

Come tutti i pargoli andavo, con mio grande dispiacere, all'asilo dove c'erano tante maestre una più simpatica dell'altra (da leggere con ironia), tra queste una spiccava su tutte la maestra XXX.
La chiamo XXX perchè non ho mai saputo il suo nome per me era solo "la maestra coi baffi".

Chiaramente non andavo in giro urlando "maeeeeestra coi baffiii mi hanno fatto un dispetto", no, non lo facevo (almeno credo), ma facevo di peggio. Quando venivano i miei a riprendermi e mi sentivo in dovere di fare le dovute presentazioni dicevo fiera di me stessa e della bella idea che avevo avuto: "Mamma ecco: la maestra coi baffi".
La maestra sorrideva bonaria, ma si vedeva che sotto sotto covava fantasie infanticide (chissà perchè il giorno dopo mi costringeva a mangiare riso e piselli -ma io non cedevo-ahahahah), intanto mia madre ridacchiava e soprattutto NON HA MAI DETTO che non è un complimento far notare che una donna ha i baffi.


Grazie Laura...prima o poi ci capiterai anche tu...heeheh



L'inviata speciale nel Paese delle Figure Storiche

Ps. La foto assomiglia. Ops, scusa Maestra Con I Baffi (ti ho messo le maiuscole, contenta?)

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sabato, novembre 18, 2006

Anomalie genetiche

Sono giorni che ci penso, è dura ammetterlo, davvero molto difficile. Ma è così.
Ormai accade troppo spesso...
Bene, farò qui la mia scottante confessione, signori e signore:

ho il cervello nel culo, ed anche li funziona male.

La scoperta shockante non è stata fatta da un gruppo di brillanti scienziati, dopo esperimenti sulle scimmie; no, la prima donna cervello-culo munita l'ho scoperta io.
Vi chiederete com'è accaduto...bene, è da un po' di tempo che inverto i giorni, dimentico gli appuntamenti...e lo faccio nelle maniere peggiori. Faccio venire gli amici a casa dove non mi trovano, do appuntamenti in cioccolaterie dove non vado, ho confuso il 16 con il 18 (ma sono uguali...cavolo) ed ignorato deliberatamente la sveglia più e più volte. Da qui la diagnosi è stata chiara: cervello nel culo.

Ci sono cure a questo problema? Si, una vita sana (orrore), mangiare bene, dormire bene, ma soprattutto un calendario ed una sveglia funzionante.

La sveglia in modo particolare deve avere delle caratteristiche ben definite: silenziosa (digitale, in modo che durante la notte non faccia tic tac tic tac), deve fare BIP BIP e non le musichette, e deve essere carina, ma anche brutta (tanto poi la rivesto di pelo verde e finta pelle di zebra...essì, sono per le cose sobrie)...solo così potrò portare a termine i miei impegni e finire la tesi che mi aspetta da millenni.


Un caro saluto, Alice nel Paese dei Cervello-culo Muniti.

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Tea, drink or drug?

Litri e litri.
Regina nella scelta delle qualità.
Verde? Rosso? Nero?
Nomi impronunciabili.
Con il limone, il latte, zucchero, miele...

Oggi ho bevuto molto tè, in realtà ne bevo sempre molto.
Questo post è in ricordo di tutte le bustine che sacrifico ogni giorno...a loro va il mio primo commosso "grazie".

Grazie Twinings per la varietà offerta...peccato solo per il tè alla cannella, potresti anche farlo e distribuirlo come si deve in Italia.

Grazie Iper Portello per le offerte in ambito tè copiose e...e...copiose (e non mi viene la parola).

Grazie nonni per il miele che mi mandate con tanto amore e che io con tanto amore metto nel tè.

Grazie Laura per le lezioni sulle qualità antietà del tè verde.

Grazie Bubu per le tazze di vetro che utilizzo quotidianamente...delle volte non le lavo neppure (tanto è sempre tè).

Grazie bagno che accogli con gioia il risultato di un lento e complicato processo che trasforma il tè in pipì.

Grazie fogne di Milano.

Fine del post, grazie, mie piccole lettrici.

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venerdì, novembre 17, 2006

Torniamo a parlare di genialità televisive

Nello specifico la seconda motivazione per cui ho ancora in casa la tv:




Credo sia divisa in due, se trovo quella intera la metto al volo.

In questo caso la pubblicità di presenta in maniera così stupida che diventa geniale...

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domenica, novembre 12, 2006

Corretta fruizione dello strumento stradale lampeggiante che i più chiamano semaforo

Oggi vorrei espletare un servizio di pubblica utilità.

Spiegherò al web intero il corretto utilizzo dei semafori italiani.

In Italia i semafori sono tutti uguali, quello che varia è la collocazione geografica. Due o trecento km rendono due strumenti, apparentemente uguali, abissalmente differenti, con regole di utilizzo opposte.

Il primo esemplare di cui tratterò è il semaforo meridionale. Caratterizzato da un completo disinteresse da parte del fruitore, in questa specie i tre colori vogliono dire una sola cosa: "Vai!".

Segue il modello centrale, qui le cose cambiano già sensibilmente: il verde vuol dire "Vai", il giallo
"Corri che sta per diventare rosso" e il rosso "Stop, ma se proprio devi vai velocemente".

Terzo caso è quello settentrionale dove al verde corrisponde il solito "Vai" al giallo "Inizia a rallentare che sto per diventare rosso" e rosso "Stop".

Ultimamente mi è capitato di visitare la Svizzera, stupita del parallelismo di utilizzo dello strumento luminoso con la realtà nord italica, ho cercato delle differenze. La maggiore si riscontra nel significato del verde. In luogo dell'universale "Vai" troviamo un ben più originale: "Vai, tu DEVI andare, il pedone NON conta, INVESTILO, e se non muore sul colpo FAI MARCIA IN DIETRO".

Spero di aver dissipato ogni dubbio a riguardo...e non voglio più vedere macchine targate Mi che a Pescara si fermano col giallo...


Alice nel Paese degli Psichedelisemafori.

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Love will tear us apart (?)...e non c'è Joy in questo...no no no!

Questo post è sull'amore.
Il sottotitolo potrebbe essere "Amore: questo sconosciuto". E qualcuno dirà che devo piantarla di dire stronzate...e ammetto che potrebbe essere un'idea niente male.

Tornando a noi, oggi sono stata a Verona...la città di Romeo e Giulietta. Sono salita sul balcone di Giuly, ho guardato sotto, avrei voluto sputare sulle teste dei giappo e dei teteschi presenti, ma mi sono accorta che lo stavano già facendo i piccioni (mai sia detto che mi abbasso al livello di un lurido topo con le ali).
Tutti i turisti a toccare la tetta di Giuly...ma non è violenza sessuale? Anzi non è pedofilia? Considerando che lei dovrebbe avere 15 anni, forse tutti i giappo e i teteschi dovrebbero essere in prigione ora invece che liberi di violentare altre statue.

Sulle pareti d'ingresso centinaia di nomi scritti ovunque, post it e ciccigomme (gomme da masticare, masticate) appiccicate con su il nome dell'amato...ma vi rendete conte che per quei due non è finita molto bene?
Se fossi innamorata non andrei li a scrivere il nome altrimenti come minimo muoriamo io, lui, il suo migliore amico, mia madre, suo zio, la mia parrucchiera, il suo personal trainer, il mio cane ed un passante (che ignaro si faceva i fatti suoi).

Bene, mentre passeggiavo c'erano i vegetariani che mi volevano convicere con un'immagine di un agnellino tenerissimo che diceva "Se sentissi come piango non mi mangeresti". Ma non era tenero come quello che ho mangiato stasera con le patate.
Ora lo dico per l'ultima volta: mi piace magiare la carne di cavallo, di agnello e di coniglio, oltre che di anatra, di cinghiale e di bestiole varie, e voi vegetariani non mi fermerete!
Però le mucche no. Quelle non le mangio, e neppure i vitelli.

Torniamo all'argomento principe: l'amore, questo sconosciuto. Aggiungerei il titolo della canzone di Joy Division "Love will tear us apart"...che non c'entra nulla, ma è un messaggio positivo. E mi chiedo ancora perchè sono single????
Credo di aver detto tutto in merito.


Alice nel Paese dell'Agnello Tenerello

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sabato, novembre 11, 2006

3 minuti ben spesi



Questa è davvero bella, tre minuti di televisione notevoli.

Mi sbagliavo quando dicevo che non c'è nulla di bello in tv, c'è questa pubblicità.


ciau ciau

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giovedì, novembre 09, 2006

Svizzera, terra di lauree e di meraviglie

Fausta si è laureata, siamo tutti con lei e festeggiamo, vicini e lontani. ho dimenticato il suo regalino a Milano...che ho al posto della testa?!? Non lo so.

Torniamo alla nostra laureata...è stata bravissima! Ha esposto con sicurezza e chiarezza la sua tesi e non si è fatta intimorire dalle domande stronze della tedesca dai calzini orrendi (leggi: controrelatrice o qualcosa di simile).

Alla discussione è seguito un giro per Lugano ecco le cose migliori della città (foto fatte da me):


Cartello vicino una discesa.


Monumento alla gatta che uccide i piccioni di fronte ad una scuola


Cassonetti iper-tecnologici dell'immondizia


Indigeno (che ringrazio per essersi inconsapevolmente prestato...sta foto mi piace particolarmente).

Riconosco che è stato bello fare l'italiano in vacanza in Svizzera, bello gettare le cartacce per terra ed attraversare col giallo (un giorno scriverò un post sul corretto utilizzo dei semafori nelle varie zone della penisola)...ora vado a dormire, sono sveglia dalle 5:00...



Inviata nel Paese del Maniacalmente Ordinato, Alice

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mercoledì, novembre 08, 2006

L'amico speciale


Tutti abbiamo un amico speciale, dove per "speciale" si intende non del tutto normale.

Il mio "amico speciale" si chiama Marco, ha circa 24 anni e vive a Milano. Sostengo si speciale in quanto un grave deficit turba la sua lieta esistenza. Fortunatamente non sto parlando di problemi fisici o di malattie, ma di qualcosa del tutto differente che lo colloca tra i casi umani.

Non voglio essere troppo dura con lui perchè è una brava persona, ma temo che la cosa stia diventando pericolosa. Chupis (altro nome di Marco) è totalmente incapace di arrivare puntuale.
La media dei suoi ritardi si aggira pericolosamente sui 30 minuti e sta salendo, se l'uomo moderno (che siamo noi, amici di Chupis) non fa qualcosa, il problema potrebbe diventare di proporzioni mastodontiche.

Basterebbe citare tutti gli sms da me scritti per cercare di capire se si era messo il gel (che ora non porta più) e se quindi stava per uscire di casa, se non provava dolori da nessuna parte e se, conseguentemente, il ritardo sarebbe stato quantificabile in minuti e non in ore...ma io non cito nessun messaggio, non racconterò nessuna storia per sputtanarlo ulteriormente.

Questo post, che ad un lettore esterno potrebbe suonare decisamente insensato, è il mio modo per vendicare tutte le povere anime che si sono infreddolite aspettando Chupis.

Ti prego Marco...ti prego, oggi mi si sono arricciati pure i peli del naso per tutta l'umidità che mi hai fatto prendere, e non basta il fatto che mi hai accompagnata a comprare le scarpe...no no no, questo brutto vizio te lo devi togliere.

Inviata nel Paese del Ritardo, Alice.

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martedì, novembre 07, 2006

Notizia dell'ultima ora

La notizia è appena arrivata nella redazione "Del blog con l'AzzurroMucca sotto il ponte".
Nel leggerla siamo rimasti anche noi sconvolti, eppure sembra vero: l'Abruzzo esiste.

Credevamo che fosse una terra lontana ed immaginaria come la Terra di Mezzo, Puffolandia o San Marino, e invece no. A tradimento è spuntata al centro dello stivale; a SUD di MILANO a NORD di NAPOLI ad EST di ROMA ad OVEST del MAR ADRIATICO.

Questa terra di mari e di monti, dove si fanno i soli arrosticini originali di carne di pecora e non di maiale come vogliono far credere qui a Milano, i confetti di Sulmona, i ravioli dolci che fa solo mia nonna (vera donna abruzzese), le salsicce spalmabili, tante altre prelibatezze che ora non mi sovvengono.

Ci sono anche il Parco Nazionale luogo di incontro tra uomo e natura, i pastori abruzzesi (o pastori maremmani di cui la foto è tangibile testimonianza), e il Gran Sasso la vetta più alta dell'Appennino.

Passiamo alle province sono 4: L'Aquila (capoluogo, e che si scrive L'Aquila, non Aquila), Teramo, Pescara e Chieti.

Illustri uomini provenienti da questa terra, mai paghi di elogiarla, sono Sallustio, Ovidio, D'Annunzio (e va be...che ci vogiamo fare?), Flaiano, Michetti (è un pittore amico di D'annunzio), Costanzo, Siffredi, Pannella, Vespa...solo il meglio proviene da questa terra.

Spero di aver dissipato ogni dubbio circa l'esistenza di questa amena terra, in caso contrario sono disponibile per chiarimenti.



La vostra inviata Alice in Terra d'Abruzzi

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lunedì, novembre 06, 2006

La Patafisica

Che cos'è la Patafisica?
Lo spiegherei io, ma c'è la Wikipedia che lo fa benissimo al mio posto.

"La 'patafisica è la "scienza" delle soluzioni immaginarie, che accorda simbolicamente ai lineamenti le proprietà degli oggetti descritti per la loro virtualità. Questa definizione è tratta da "Gesta e Opinioni del Dottor Faustroll, Patafisico. romanzo neo-scientifico", di Alfred Jarry. La 'patafisica esiste da quando esiste il mondo, lo permea totalmente; tuttavia è stata rivelata al mondo da Alfred Jarry, mediante la sopracitata opera, pubblicata postuma nel 1907.

La 'patafisica, contrariamente alle altre scienze, non si occupa delle regole, ma piuttosto delle eccezioni.

Il primo docente è considerato il Dottor Faustroll, noto per aver calcolato la superficie di Dio.

Dal 1948 esiste, a Parigi, un Collegio di patafisica (il Collège de Pataphysique) e a Londra, nel 2000 è stato fondato l'Istituto londinese di patafisica (il London Institute of Pataphysics). Esitono emanazioni del Collège anche in Italia come l'Istituto 'patafisico Mediolanense.


Il termine patafisica fu introdotto da Jarry per parodiare il proprio insegnante di fisica del liceo che, a suo dire, compendiava in sé stesso «tutto quanto di grottesco c'è nell'universo». Ma il termine e l'atteggiamento intellettuale che con lui si è delineato ha avuto, soprattutto in Francia ulteriori sviluppi.

Alcuni autori francesi si sono autodefiniti come epigoni della scuola patafisica: tra questi ci sono Boris Vian, Raymond Queneau, Jean Genet e Jean Ferry; anche molti surrealisti si sono ispirati alla sua opera. In particolare, da una "sottocommissione" del Collegio nasce, fondato dallo stesso Queneau e da François Le Lionnais, il 24 novembre 1960 l'Oulipo (Ouvroir de littérature potentielle).

Il termine patafisica compare per la prima volta nell'opera teatrale di Jarry "Ubu cornuto", il cui protagonista è appunto Ubu re, personaggio meschino, crudele e repellente, ma viene rivelata pienamente nell'opera "Gesta e Opinioni del Dottor Faustroll, 'Patafisico".


Assiomi della Patafisica

Breve esposizione degli assiomi fondamentali della patafisica:

  • La patafisica non è una negazione che aspira a divenire una nuova affermazione.
  • Non pretende di salvare il prossimo riformandolo.
  • È didattica, ma non pedagogica.
  • Ha un metodo ma non ha un fine.
  • È monolitica e libertaria, ritualistica e scanzonata, profetica e anti-messianica.
  • Pone sullo stesso piano di equivalenza l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo.
  • Non crede nel valore assoluto delle contrapposizioni convenzionali: bello e brutto, spirito e materia, bene e male, vita e morte, bianco e nero ecc.; eppure le comprende tutte.
  • Non persegue alcuna costruzione chiusa, con pretese totalitarie e definitive, bensì un continuo accrescimento, ed una continua riclassificazione, su basi logiche, dei dati forniti incessantemente dall'esperienza.
  • Non contiene: alcun dogma o limitazione, intolleranza o fine ultimo o riduzionismo, né alcuna formula pretenziosamente definitiva, sintetica e globale.
  • Se anche una verità unica, una verità superiore, una verità chiave esistessero, e se anche esse fossero riconducibili ad un dio, esse non potrebbero restare che indeterminate, suprema e irraggiungibile meta verso la quale si muoverebbe incessantemente - appunto, patafisicamente - una pluralità, continuamente accresciuta, risistemata e risistemabile di simboli dal significato frammentario, provvisorio, e solo parzialmente accessibile.
  • Poiché non esistono differenze categoriche essenziali e definitive le categorie sono delle classificazioni artificiose che generano delle differenze convenzionali, artificiali, e niente affatto essenziali.
  • Quesito della patafisica: anche se il principio di indeterminazione non fosse valido per la storia e per i fatti, esso sarebbe pur sempre valido per il modo di conoscerli e di interpretarli?"

Spero che la Wikipedia non mi denunci per plagio...ma io ho solo copiato!!

Tornando alla Patafisica, Fausta ed io ci sentiamo molto patafisiche. Credo che Fausta sia davvero convinta di essere la reincarnazione o qualcosa di simile di Faustroll, io mi accontento di assomigliare ad un Ubu. Si, siamo patafisiche.

Alice nel Paese Patafisico

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E' arrivato

E' ufficiale: è arrivato.
L'inverno è qui. Ne danno il triste annuncio il riscaldamento, rigorosamente centralizzato, e la vestaglia, rigorosamente in pile azzurrino ormai grigino.

Ho ripreso le abitudini invernali, ovvero, il totale abbrutimento e negazione della femminilità.
Come una rag. Fantozzi in gonnella di fronte alla partita della propria squadra, anche io seguo un rituale fatto di: vestaglia e piagiama, capelli raccolti con fasce e pinze, occhiali e totale assenza di cura per la propria immagine.

La cosa che stupisce in tutta questa storia è la mia mancanza di pudore di fronte agli amici dei miei coinquilini, al grido di "Così sono e così mi tenete" sfoggio la mia vestaglietta grigina e la mia fascia, sobrimente nera, di fronte a tutti.

A mia discolpa ho il fatto che almeno ogni tanto riconosco il mio essere mostruoso e mi do una rassettata, sono giorni di festa in cui trucco e parrucco occupano molto molto tempo...ma alla fine sono di nuovo un essere umano!
Tolgo anche il pigiama e mi vesto...sono le volte in cui vado a fare la spesa...ma si sa che le donne sono fatte un po' così: capaci di andare trasandate ad un matrimonio ed elegantissime a fare la spesa (evviva i luoghi comuni!!!!! Che ci posso fare se per me questo è quasi vero??).

Bene, questo post dovevo dedicarlo alla Patafisica, ma la vestaglietta grigina non poteva aspettare, lasciamola come anticipazione. Viva la Patafisica!

Alice nel Paese dell'Abbrutimento.

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venerdì, novembre 03, 2006

Lo specchio ed altre cose superficiali

Mi sono girata, mi sono specchiata. In realtà non mi sono riconosciuta subito, ho impiegato un po'. Cosa assolutamente banale, il fatto di non riconoscersi intendo.
Sono però giunta a questa conclusione mente mi sistemavo i capelli: potrei fare la First Lady da grande.

Poi ho smesso di pensarci e ho focalizzato la mia attenzione sulla mania che mi prende quando sono nelle vicinanze di uno specchio. Devo specchiarmi, devo vedere trucco e capelli, soffro se li vedo disordinati. Quando so che sto male evito di specchiarmi...c'è del patologico.

Alla fine mi piaccio decisamente, magari non sono tanto bella, ho il culone e il busto corto (vorrei far parte del clan "ragazze dal lungo busto" di cui fa parte lenu", ma la natura mi ha negato questa soddisfazione), ma sto bene con me stessa e questo potrebbe essere sufficiente.

Insomma mi specchio sempre e questa cosa mi fa sentire superficiale, poi però, chiedendomi se effettivamente lo sono, mi accorgo che magari non lo sono poi tanto, e quindi lo specchio resta li, come un nemico, come un rifugio, come un portatore di certezze.

Quanto fa freddo...ma possibile che solo nella mia camera ci sono i pinguini e che nel resto della casa ci sono 40° ?
Ma che sono la sfigata di turno?
Mi sarei anche un po' rotta di sta vita...

Ci vuole una svolta!

Ottavia

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giovedì, novembre 02, 2006

Z buona è Z morta

Come qualcuno ha già detto prima di me: che ci fanno le zanzare a novembre???

Le Z. che vivono nella mia camera devono essere non della specie tigre, ma di quella rompiscatole. Il fatto è questo, io sarei anche propensa ad una pacifica convivenza, loro che mi succhiano il sangue ogni tanto mentre io dormo beata, ma così non si può andare avanti.
Soffro d'insonnia, o qualcosa di simile, quindi nel momento in cui inizio a chiudere gli occhi ci dovrebbe essere silenzio e tranquillità...invece no. Ogni volta che spengo la luce e poggio la mia testa sul cuscino inizia il safari. Zzzzzzzzzzzzzzzzzz Zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz Zzzzzzzzzzzzzzz vicino all' orecchio...sempre, tutte le notti. Che fare allora? Accendo la luce e cerco di ucciderle, ma, chiaramente, non ci riesco.

Proseguiamo.Perchè le mie Z. non sono stronze come le altre, no no, loro sono perfide. Pungono esclusivamante falangi. Ma che ci trovano di tanto buono li? E poi, perchè hanno questa grande preferenza per le nocche? Il problema è serio, ieri avevo un mignolo, oggi invece ho un coso deforme (tipo il cane di Barbie), e mi fa anche male...

Ma perchè le mie Z. non fanno come i lemming o come le altre Z.? Perchè devono venire sempre da me le bestie strane? Cos'ho che non vaaaaaaaaaaaaaaa (urlato guardando il cielo)?

Devo fare qualcosa...le Z. artiche hanno abbondantemente rotto.


Alice nel Paese delle Nocche Gonfie

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mercoledì, novembre 01, 2006

Auguri

Ecco il primo giorno di Novembre!
E' giorno di festa...ma non quella che immaginano tutti. No no oggi è il compleanno della "Stellina Sbrilluccicosa", del nostro piccolo angioletto biondo sempre più tedesco.

Bene, Livia questa torta è tutta per te, le candeline non si vedono così la pianti da farti problemi e di pensare che stai invecchiando (io ti seguo a ruota!!!!!).

Anche se ci dividono tanti chilometri considerami li con te, a mangiare, bere e festeggiare!!!!

Viva Livia!!!!!!!

Baci baci (tutti a Liviuccia) e tanti auguri!

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